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giovedì 30 aprile 2015

Il letto per i fagioli

Approfittando delle belle giornate di sole di questa primavera, settimana scorsa ho completato la vangatura e concimatura del letto dove andranno ad essere piantati i fagioli rampicanti di cui vi ho parlato in questa preview. Il risultato del lavoro è molto soddisfacente, un letto lungo e stretto il giusto per farci stare due file parallele di bastoni sui quali si arrampicheranno i fagioli.


Come sono arrivato a questo risultato?

Anzitutto ho rilavorato la zona dove questo inverno crescevano le cime di rapa. La terra era ancora molto morbida ed è stato un piacere vangarla.


A questa zona ho aggiunto un cappello e una coda. Il cappello è stato ricavato strappando al prato incolto una zolla di terreno. In questo caso la vangatura non è stata così piacevole....



La coda invece è stata ricavata andando a rilavorare una zona che faceva parte del letto dei pomodori 2014, ma che ho poi lasciato incolta durante il periodo invernale. Lo sforzo in questo caso è stato intermedio.


Il terreno rimarrà a riposo fino al momento della semina, che sarà tra i primi giorni e metà maggio, a seconda della disponibilità di tempo che riuscirò a ritagliare per il mio passatempo preferito.

Ora non rimane che la grande sfida che mi attende dall'altra parte della rete, che delimitava il pollaio...
Qui dovrà "sorgere" il letto per i pomodori 2015, che al momento non hanno ancora una zona a loro riservata.


Ci sarà da sudare sette camicie per vangare tutto quel prato...


Ma la fatica sarà ripagata dal fatto che sono già presenti dei sostegni che possono essere adattati alla rete antigrandine. In più la posizione di pieno sole è una delle migliori di tutto l'appezzamento del nonno.


Vedremo se avrò tempo per sistemarlo. In alternativa ho già un piano B, che consiste nel ricavare la zona pomodori di fianco ai peperoncini, nel grande campo che viene arato dal trattore e dove semina il nonno. Solitamente c'è molto spazio inutilizzato, ma l'esposizione solare non è delle migliori... Vedremo!

domenica 26 aprile 2015

Una montagna di semine

Aprile è un mese convulso per quanto riguarda le semine: c'è sempre da iniziarne una nuova. Così, a distanza di una settimana dal trasloco di pomodori e coste da germbox a lightbox, si è fatta l'ora di seminare zucchine, zucche, cetrioli e porri.

Viste le buone temperature che ormai sono stabili nella serra del nonno, sia di giorno che di notte, ho deciso di seminare il tutto li, senza passare per la tappa indoor.


Ho seminato:

Ho seminato anche i porri che mi ha spedito il mio amico Mark, blogger inglese. Servirà parecchio tempo prima di vederli maturi.

A completare questo quadretto c'è anche il basilico mammouth, che ho seminato sul balcone di casa di fianco al vaso di basilico "normale" che ho comprato ad inizio mese. Sono i semi che ho salvato dall'infiorescenza della passata stagione.


A distanza di una settimana, si vede già qualche timido germoglio anche qui.


venerdì 24 aprile 2015

Primi germogli nei letti all'aperto

Le settimane centrali di aprile sono state caratterizzate da un clima più vicino all'estivo che al primaverile. Le piogge non sono state abbondanti, ma non c'è stata così tanta carenza da poter dire di aver avuto siccità. Tutto questo ha reso molto proficua la prima semina  che ho fatto qualche tempo fa e che vi avevo descritto qui: http://ortolanoa30anni.blogspot.it/2015/04/semine-di-inizio-aprile-in-pieno-campo.html.


Subito dopo qualche giorno dalla semina sono germogliati i primi gruppi di semi, a macchia di leopardo. Non so per quale motivo alcuni si siano fatti / si stiano facendo attendere maggiormente. Ho ipotizzato che nello zappettare il terreno alcuni possano essere caduti più a fondo degli altri.


Con un po' di pazienza dovrò diradare i gruppetti che si sono creati, come nel caso delle Rape di Milano dal colletto viola qui sopra. Se ci riuscirò sposterò i germogli estirpati in una zona del letto dove non è finito nessun seme. Mi rimane il dubbio sulla nascita della pastinaca, pianta che non ho mai coltivato e della quale non so riconoscere il germoglio. Vedremo strada facendo.

Conosco invece molto bene i ravanelli: entrambe le varietà sono germogliate.


Come si vede, inizialmente sono spuntate poche piantine.


A distanza di qualche giorno però, osservando bene, si potevano già notare altri germogli che stavano venendo alla luce con un po' più di ritardo.



Spero che questa nascita scaglionata si ripeta anche nell'altro letto che accoglie rape, pastinache e barbabietole.

Anche la fila di Ceci Neri di Cassano delle Murge è nata con successo.


Appena nati i ceci sembrano molto delicate, ma invece sono molto vigorose.


Ne è la prova il fatto che in pochissimi giorni si sono erette e hanno iniziato a schiudere delle strane foglie "a grappolo".
I semi sono germianti quasi tutti, quindi la fila non ha buchi.




Intanto che queste piante crescevano all'aperto sono proseguite le semine indoor e a spizzichi e bocconi ho continuato a vangare i letti dell'orto. Ma di questi argomenti ve ne parlerò nei prossimi post.

domenica 19 aprile 2015

Sfratto nel lightbox!!

Con l'arrivo dei pomodori il lightbox è tornato ad essere super affollatto. Tutta la parte che nei mesi scorsi ha ospitato i broccolotti ora è riempita con almeno 2 piante per varietà della lista pomodori che vi avevo presentato in questo post. Le esigenze di spazio delle nuove nate sono state superiori del previsto e ho dovuto accostare momentamente alcuni nuovi bicchierini alle piante di peperoncino, situazione insostenibile per la poca luce che avrebbero preso in questa posizione.


Così mi sono deciso e ho sfrattato le piante. Alcune d'esse erano effettivamente già piuttosto grandicelle, come questo Jalapeno dulce prossimo alla fioritura.


Approfittando del trasloco forzato ho effettuato il travaso in dimore più grandi. Ho riempito i vasi con la terra della campagna, così le piante inizieranno a prendere confidenza con il terreno in cui vedranno la maggiorparte della loro esistenza. In serra fredda si faranno compagna con gli altri precedenti coinquilini del lightbox, i broccoletti viola estivi. Tutti i vasi sono stati messi sopra un piccolo tavolo e i rimanenti sopra una cassetta, ben sollevati da terra di modo da stare il più possibile alla larga dalle lumache affamate.


Anche le piante di Chilhuacle negro sfoggiano una fioritura precoce.

Questo è il Jalapeno dulce della foto precedente, ora travasato.

Vari Chinense. Ho utilizzato i bicchieri di plastica, tagliati, come segnalino per identificare le varietà.

Pink Tiger, cresciuto un po' gobbo nella selva di piante indoor. Gli basterà qualche giorno per ritornare a puntare verso l'alto.

Ho effettuato tutti i travasi all'aperto ed è bastata qualche decina di minuti di esposizione ad un sole di fine giornata per far afflosciare qualche pianta. D'altronde non sono abituate al sole. Per fortuna la serra del nonno è rivestita di un telo bianco, solo parzialmente trasparente, che filtra un po' la luce e le farà abituare all'ambiente esterno senza prendere scottature che possono anche costare la vita.


Tutti i Chinense, come questo Moruga chocolate in primo piano, sono in ritardo rispetto agli Annuum in quanto hanno una crescita più lenta e una fruttificazione tardiva. Per questo c'è anticipa la loro semina indoor anche al mese di gennaio.

Questi tre Chinense proprio non ci stavano sul tavolino, perciò sono state spostate in una locazione secondaria. Quello a destra è una pianta di Orange blob.

Questa è una pianta di Yaki Blue, un incrocio strano di recente introduzione.

Infine ecco i famosi Broccoletti viola estivi. Sembrano in salute, sono ottimista per questa coltivazione!

giovedì 16 aprile 2015

Il travaso: trapianto in vaso intermedio

Capita spesso di dover travasare una piantina dal piccolo vaso in cui si è fatta crescere dalla sua nascita, in una location intermedia che la accoglierà fino al giorno del suo vero trapianto a terra.

Questa operazione è necessaria per tutte quelle culture che devono essere forzate in anticipo in lightbox nei mesi freddi di fine inverno e che arrivanoad inizio primavera a stare strette nella propria dimora. Un trapianto direttamente a terra coi primi caldi dei mesi di marzo e aprile si rivelerebbe in un sicuro harakiri per le piantine a causa delle temperature notturne troppo basse. La soluzione ideale sta invece nel travasare le ormai attempate nuove nate, in vasi più grandi e lasciarle in una serra fredda fino ai primi di maggio.

L'operazione di travaso è molto semplice. Sia che la pianta abbia terriccio tendente all'umido o al secco, se si è sviluppata correttamente, si sfilerà dal proprio vaso senza sforzo e il panetto di terra e radici risulterà come nella foto seguente.
Tanto più avrete azzeccato il momento per il trapianto tanto compatto sarà il panetto di radici. Attenzione però: un panetto troppo intricato sarebbe segnale di ritardo nell'effettuare l'operazione. In quel caso occorrerà fare tesoro dell'esperienza e regolarsi meglio con le tempistiche l'anno successivo.


All'interno del vaso le radici si saranno sviluppate seguendo la forma del contenitore. Questo fenomeno genera un'abitudine della pianta a mantenere questa geometria anche dopo il trapianto in nuova dimora, limitando il corretto sviluppo verso tutte le nuove zone di terra da colonizzare. Per evitare che ciò accada occorre districare delicatamente le radici esterne del panetto, ai lati e soprattutto alla base, dove il fenomeno tende ad enfatizzarsi. Non succede nulla se qualche pezzettino di radice si spacca, anzi è quasi impossibile non farlo.


Una volta effettuata questa operazione si pone un po' di terra a riempire il fondo del nuovo vaso, si inserisce la piantina e si riempie tutto lo spazio rimanente fino a sormontare leggermente il livello del vecchio panetto. In questo passaggio io uso la stessa terra in cui poi andrà ad essere piantata la piantina, volendo si può usare anche per questo secondo passaggio il terriccio utilizzato nel primo vasetto.

Una volta terminato il tutto occorre bagnare abbondatemente di modo che la terra si compatti e che le radici superino lo stress subito.

Ultima avvertenza. Meglio non mettere concime granulare all'interno del terreno in un travaso. Si ottengono risultati migliori se si lascia riposare la pianta nel nuovo vasetto, senza concimi aggiuntivi per qualche giorno. Dopodiché si può anche iniziare una concimazione, se si vuole farlo.

domenica 12 aprile 2015

Un nuovo sentiero per avere più sole

I lettori abituali sanno dei problemi di eccessiva ombra che ho dovuto affrontare la scorsa stagione. A tal proposito in questi giorni, dovendomi apprestare a vangare, ho osservato il grande letto più vicino all'ingresso dell'orto.


Era una bella giornata di sole e il sentierino che passa di fianco al letto da vangare, che corre dritto dalla porta d'ingresso fino alla seconda parte dell'orto, era tutto ben illuminato come si vede dalla foto... Ho ripensato ad una immagine caratteristica della scorsa stagione, tipo questa:


E allora... Perchè non cambiare?! Meglio un sentiero dritto tutto al sole e un orto all'ombra, oppure un sentiero tutto curve ma un orto con maggiore sole? Domanda retorica...

Quindi, detto fatto: il letto principale dell'orto sarà spostato di 40 centimetri di lato, occupando la parte che l'anno scorso era dedicata a sentiero e lasciando a tale scopo la parte all'ombra.


Unico inconveniente di questa operazione sta nella fatica da spendere per vangare la nuova porzione di terreno, che è stato calpestato per un'intera stagione e perciò sarà molto duro. Ma la spesa vale l'impresa: grazie a questo cambiamento avrò a disposizione una lunga striscia soleggiata di terreno.

Il nuovo sentiero svolterà subito a sinistra appena entrati in orto e correrà dritto nella zona ombreggiata di fianco alla aiuola di lamponi e all'acero.

mercoledì 8 aprile 2015

La staffetta delle brassicacee nel lightbox

Settimana scorsa mi sono accordo di aver clamorosamente toppato la scadenza prefissata per la semina in germbox dei cavoletti di Bruxelles. Poco potevo fare se non mettermi all'opera immediatamente e così ho fatto.

A distanza di una settimana tutti e sei i semi che ho messo a germinare hanno generato dei bei germogli, che ora stanno dritti alla ricerca della luce e di terreno per crescere...




E' stato necessario metterli in fretta a dimora per spostarli nel lightbox. E' sorto però un problema: era quasi del tutto pieno e le piantine piccole avrebbero ricevuto solo ombra se le avessi messe accanto ai broccoletti viola estivi ben, la cui crescita non è più così forte, ma comunque costante.




Allora, ecco il programma dei prossimi giorni.
Porterò in serra dal nonno i broccoletti viola estivi e li travaserò in vasi più grandi. L'idea è quella di lasciarli li fino a maggio, poi vedremo! Nello spazio lasciato libero dai broccoletti cresceranno i cavoletti di Bruxelles, che potranno così godere di una bella illuminazione.

Per ora i peperoncini faranno da balia ai nuovi arrivati.





Presto però anche loro dovranno lasciare questa nursery per accomodarsi in serra fredda e lasciare spazio alle nuove piante che nel frattempo saranno nate, penso soprattutto ai pomodori, ma non solo....

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